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La chirurgia mini-invasiva è molto efficace in ortopedia

Chirurgia mini-invasiva, nuova frontiera dell’ortopedia

Mal di piedi e chirurgia mini-invasiva. Spesso ci sono situazioni in cui l’intervento è l’unica via d’uscita, ed altre nelle quali, invece, è meglio procedere sulla strada delle terapie conservative. La decisione finale in materia di iter terapeutico spetta sempre al medico specialista. Vediamo in caso di tallodinia e metatarsalgia, quando la chirurgia può essere utile.

Chirurgia mini-invasiva e tallodinia

La tallodinia è una malattia che deriva dal sovrautilizzo a carico di tendini e fasce. Colpisce di frequente gli sportivi a ogni livello e si manifesta solitamente a livello posteriore e plantare. Quando, dopo diversi mesi di terapia conservativa (almeno 6-8), non si ottengono risultati di rilievo, se la patologia interessa il tendine d’Achille si può risolvere attraverso un approccio endoscopico. L’intervento è assolutamente mini-invasivo e consiste in un piccolo forellino sul tallone attraverso il quale si seleziona la fascia in tensione scarificandola e creando sanguinamento. Il processo riparativo che s’innesca in seguito a questo atto porta alla guarigione.

Chirurgia mini-invasiva e metatarsalgia

Anche le metatarsalgie, tra cui rientrano l’alluce valgo e il dito a martello, quando non trovano rimedio con metodi conservativi possono essere curate sfruttando la chirurgia mini-invasiva percutanea. I vantaggi di questa metodica sono veramente straordinari. La durata media dell’intervento è di appena una ventina di minuti e gli esiti sono molto incoraggianti. Il chirurgo, a seconda della malattia da correggere, esegue solo piccole incisioni in punti determinati, attraverso le quali effettua le necessarie correzioni ossee e dei tessuti molli. La ripresa della deambulazione è immediata e il dolore post-operatorio ridotto al minimo.

Metodiche di agevole esecuzione

La chirurgia mini-invasiva permette di risolvere molte patologie dell’avampiede. Questo è possibile grazie all’utilizzo di piccole frese, non più grandi di quelle per uso odontoiatrico, introdotte fino all’osso attraverso piccole incisioni. Le frese permettono di eseguire resezioni scheletriche e osteotomie di riallineamento. Questo tipo di intervento, solitamente, si porta a termine sotto il controllo di immagini radioscopiche.

Prima di procedere…

Per determinare le corrette modalità d’intervento sono indispensabili un’accurata visita specialistica e mirati esami strumentali. Radiografia e risonanza magnetica sono gli esami diagnostici per immagini ai quali lo specialistica deve ricorrere per definire la problematica e il miglior approccio chirurgico possibile per risolverla.

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